Orizzonte 2020 il titolo del convegno organizzato dall’Osservatorio Nazionale Informatica Forense, con patrocinio del Ministero di Grazia e Giustizia e della Fondazione Forense fiorentina, che si è tenuto il 31 maggio a Firenze .
Come si estrapola una prova da messaggi WhatsApp? Che limiti ci sono all’acquisizione dei dati dallo smartphone di un indagato? Un’analisi di sulle aspettative e i fallimenti della legge 48/2008 di ratifica della Convenzione di Budapest sul Cybercrime, e ancora come vengono compromessi immagini e video digitali se non trattati correttamente? Come individuare un video falso?
Domande che sorgono spontanee alle soglie del 2020 quando la tecnologia è parte integrante se non predominante del processo investigativo e spesso nel mondo digitale ciò che appare non è detto che corrisponda a ciò che è.
Gli esperti devono avere maggiori garanzie investigative e più chiarezza nell’ambito dei loro limiti, competenze e possibilità. Proprio per dare risposta a tali domande e per individuare quelli che sono gli orizzonti di questo settore emergente ma di estrema importanza, è stato pensato l’incontro del 31 maggio a Firenze.
Una tavola rotonda dove esporre i progressi raggiunti in materia e quali le riforme e i traguardi ancora da acquisire da un punto divista giuridico, informatico e giudiziario.